UN TRIANGOLO MAGICO

I due libri che vedete qui a fianco sono le mie ultime creature, "La Scrittura dell'Anima", nato con tecniche Nuove nel 2005 e “Diario di Psicosomatica” che ha visto la luce, sempre con la stessa casa editrice, nel 2007. Ve li presento con gioia, perché anche loro sono parte di me. Scrivere un libro è avventurarsi in un territorio che ha soltanto bisogno di essere riscoperto, un luogo abitato da tempo ma ancora inesplorato; qualche volta, quando scrivo, ho la sensazione di non essere io a dare vita a parole e frasi e pensieri ma di farmi soltanto canale di qualcosa che si scrive attraverso di me. Sia che si tratti di un saggio, di un romanzo, un racconto, un articolo di giornale o un pensiero appuntato chissà dove, mentre sono in treno o appena mi sveglio la mattina, le parole che appaiono non sono frutto di una ricerca estenuante. Il labor limae, non mi assomiglia affatto, non mi ritrovo a cercare disperatamente il modo migliore per mostrare la vita attraverso le parole. Mi apro al pensiero che, forse sentendosi invitato ad entrare, sorride e non si nega. Forse scrivo così perché non mi sento sola ma, anzi, c’è sempre accanto a me Qualcuno con cui dialogo mentre digito parole sulla tastiera o, e questo ancora mi piace, mentre le profumo d’inchiostro. Preferisco quello nero, mi sembra più adatto a restare nel tempo. L’inchiostro blu racconta liste della spesa, numeri telefonici, appunti volanti. C’è sempre con me Qualcuno, questo essere misterioso , molto paziente e ben disposto ad ascoltarmi, a cui spiego concetti, gli racconto fatti, gli descrivo personaggi, una creatura senza volto ma con un cuore, una mente e un’anima. Quando invito in me Qualcuno ,da lì, insieme, possiamo capire un pezzetto di vita. Mi piace quando una persona che non ho mia visto prima mi dice di avere letto qualcosa di mio perché in quell’istante vedo nei suoi occhi lo sguardo di Qualcuno e lo riconosco. E mi accorgo che anche lui, anche lei mi stanno riconoscendo. Credo che si crei tra un libro, il suo autore ed il lettore una sorta di Trinità, un alchemico triangolo che unisce i vertici in una sorta di continua reciproca trasformazione. Quando scrivo io cambio, cresco, qualche pagina o anche qualche riga più in là io non sono più quella di prima. Ed anche il mio scritto muta e prende sempre nuova vita in corsa, talvolta nascendo in un modo e rivelandosi altro, man mano che prende forma. Sono certa che il lettore non rimanga lo stesso, perché quando leggiamo qualcosa lo inspiriamo in noi e ci riempiamo di nuova energia. Della sua energia. Come quando mangiamo qualcosa. Ecco, allora, che quell’alchemico triangolo di cui scrivevo prende forma in me quando guardo negli occhi un mio lettore e lo riconosco. In quell’istante, per me, questa parte del cerchio si chiude e quel cerchio, magicamente, si rivela parte di una spirale. Allora posso ricominciare a cambiare attraverso nuove parole scritte, a salire lungo la spirale, ad attendere di guardare nuovamente negli occhi chi, leggendomi, ha fatto un pezzettino in più lungo la sua spirale. Ed il libro? Non è mai lo stesso, anche un’opera, qualunque essa sia, è diversa , muta, si trasforma, mostra pezzetti di sé, sfumature nascoste ed inedite, a seconda deGli occhi, del cuore, della mente e dell’anima di chi la sta leggendo. Ecco perché parlavo prima di Trinità: ogni vertice del triangolo è se stesso ma nello stesso tempo anche gli altri due. Vuoi provarci anche tu?

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